Dal 1° febbraio all’8 giugno 2025, le affascinanti sale del Castello Estense ospiteranno la grande mostra intitolata Art Kane. Oltre il reale, curata da Guido Harari e Jonathan Kane. Questo straordinario evento è organizzato dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, in collaborazione con la Wall of Sound Gallery di Alba e l’Art Kane Archive. La retrospettiva celebra l’intramontabile opera del fotografo americano Art Kane, a trent’anni dalla sua scomparsa e nel centenario della sua nascita, presentando oltre 120 fotografie che hanno contribuito a definire l’immaginario visivo della seconda metà del ventesimo secolo.
La mostra esplora in profondità i diversi temi affrontati da Kane nel corso della sua carriera eclettica: dai ritratti alle iconiche immagini delle maggiori stelle della musica degli anni Sessanta e Settanta. Una sezione è dedicata al suo impegno civile, che tocca argomenti come la lotta per i diritti civili degli afro-americani e dei nativi americani, il fondamentalismo religioso, la guerra del Vietnam, l’incubo nucleare di Hiroshima, il consumismo dilagante e il progressivo degrado ambientale. La rassegna include anche le sue visionarie riflessioni esistenziali, realizzate attraverso l’uso pionieristico dei “sandwich” di diapositive, una tecnica rivoluzionaria in un’epoca ancora analogica e priva di strumenti digitali come Photoshop. Si passa poi alle illustrazioni fotografiche ispirate ai testi di Dylan e dei Beatles, fino alla moda, al nudo e alla pubblicità, senza dimenticare gli sguardi acuti di Kane sull’evoluzione della società americana fino agli anni Novanta. Tutto ciò è immortalato attraverso uno stile unico e visionario, che gli ha permesso di ottenere prestigiosi riconoscimenti e di conquistare le copertine delle più importanti riviste internazionali.
«Mi considero un fotografo concettuale. Di una personalità desidero comunicare tutto ciò che non si vede. Voglio trasmettere gli elementi invisibili», affermava Art Kane, sintetizzando con queste parole l’essenza della sua poetica. Andy Warhol, parlando di lui, disse: «Penso ad Art Kane come a un sole accecante, un sole color zucca in un cielo blu. Come il sole, Art punta il suo sguardo direttamente sul soggetto, e ciò che vede lo fotografa, offrendo spesso un’interpretazione drammatica della personalità». Franco Fontana, a sua volta, lo ricordava così: «Art Kane è stato un mio idolo prima ancora di incontrarlo di persona. Con il suo uso rivoluzionario del colore, appariva quasi eretico in un’epoca in cui si riaffermava la sacralità del bianco e nero. Mi colpiva il suo sguardo che mescolava erotismo, immaginazione e realismo. L’ho conosciuto nel 1977 ad Arles, e da allora siamo diventati fratelli di “colore”, legati da un’amicizia indimenticabile. Era un genio dotato di straordinaria intelligenza e creatività, animato da un’insaziabile voglia di vivere e da un desiderio di eterna giovinezza. Amava l’Italia, dove tornava spesso per campagne pubblicitarie e workshop. Adorava le donne, immortalate con una sensibilità e un erotismo che trovavo affini al mio stesso modo di guardare il mondo».
Art Kane è il leggendario fotografo che, in una mattina d’agosto del 1958, realizzò per la rivista Esquire una delle immagini più iconiche della storia del jazz: 57 leggende riunite su un marciapiede della 126ma Strada, a Harlem. Quell’immagine, nota come Harlem 1958, gli valse la medaglia d’oro dell’Art Directors Club di New York e divenne un simbolo immortale, ispirando libri, un documentario candidato all’Oscar nel 1994 (A Great Day in Harlem), e persino un film di Steven Spielberg, The Terminal (2004). Nel 2012, quel tratto di strada a Harlem fu ufficialmente ribattezzato “Art Kane Harlem 1958 Place”. Ma il suo obiettivo non si fermò al jazz: immortalò anche i Rolling Stones, Bob Dylan, i Doors, Janis Joplin, i Jefferson Airplane, Frank Zappa, Aretha Franklin, Louis Armstrong e molti altri, creando una galleria di immagini indimenticabili, come quella degli Who avvolti nella bandiera britannica. Kane fu molto più di un fotografo: un vero pioniere, le cui opere visionarie hanno influenzato la coscienza sociale di intere generazioni e lasciato un’impronta indelebile nella cultura mondiale. Non a caso, le sue immagini fanno oggi parte delle collezioni permanenti del MoMA e del Metropolitan Museum of Art.
«Art Kane è stato un illusionista – scrive Guido Harari – capace di creare un impressionismo fotografico che ancora oggi emoziona e ispira idee. Le sue immagini erano visioni profetiche di un mondo in continuo cambiamento: il pericolo per Venezia, le rivoluzioni del rock, la solitudine dell’era digitale, la necessità di lottare ogni giorno per i diritti civili e l’incalzante degrado ambientale. Kane trasformava queste tematiche in un universo immaginario capace di amplificare la realtà contemporanea. In pochi anni ha rivoluzionato la fotografia, inventando tecniche nuove e reinterpretandone altre per liberare quest’arte dai limiti del suo presunto “realismo”. La sua fotografia era pura energia, un’espressione di immaginazione al potere. Diceva: “La realtà per me non è mai all’altezza delle aspettative visive che genera. Più che registrarla, voglio condividere il modo in cui la sento”».
Ogni fotografia di Kane trasmette la sua incontenibile passione per la vita, per l’umanità e per una cultura popolare da interpretare attraverso simboli potenti. Le sue immagini sono pensieri visivi, visioni personali che affrontano temi come il razzismo, la guerra, il misticismo, l’erotismo, la moda e la musica. Non si preoccupava dello “stile”: la sua tecnica era semplice ma straordinariamente intuitiva, caratterizzata da angolazioni inusuali, ambientazioni originali e colori saturi che sfidavano le aspettative. Le sue opere suggeriscono, provocano, destabilizzano, lasciando allo spettatore il compito di completare il racconto.
Marco Gulinelli, assessore alla Cultura di Ferrara, afferma: «Questa mostra è un viaggio nell’anima di Art Kane. I suoi ritratti di grandi personaggi come Bob Dylan, i Rolling Stones e Janis Joplin sono opere che racchiudono mondi fatti di luce, colore e intuizione. Kane non era solo un fotografo di celebrità, ma un vero innovatore, capace di trasformare il quotidiano in straordinario. Con le sue sperimentazioni audaci e il suo uso rivoluzionario del colore e della composizione, ha anticipato di decenni il linguaggio visivo contemporaneo».